La Legge del più forte
Società Libera online
Anno XXIII – n. 516 – 24 novembre 2023
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La Legge del più forte
di Angelo Giubileo* e Vincenzo Olita**
Abbiamo spesso sentito in questi ultimi tempi che mai si sarebbe potuto pensare o perfino immaginare che la guerra tornasse in Europa. Ma, evidentemente, così non è stato. Abbiamo vissuto decenni intrisi di ideologismo, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, nel corso dei quali sono riecheggiate quasi ovunque le parole di chi diceva “mai più”.
Ma, evidentemente, così non è stato.
Nel frattempo, la guerra o le guerre non hanno mai abbandonato la scena o le scene del mondo, che, sempre nel frattempo, è apparso assumere un diverso profilo, dicesi “globale” e comunque tale da non poter ignorare che quella che si stava combattendo fosse – in vero – “una guerra mondiale a scacchiera”.
E tuttavia crediamo che, in realtà, deve essere in pratica sempre stato così, ancor prima della comparsa dell’homo che viene detto sapiens ma evidentemente sapiens non lo è affatto, al punto che alcuni umani hanno pensato di sostituirlo con le macchine che, tuttavia – in vero – loro stessi useranno.
Dicevamo, è stato sempre così, e poi in guerra a perdere è sempre la verità. Mentre, al contrario, non è affatto vero che “la guerra è sempre una sconfitta per l’umanità”, salvo che non si voglia sostenere che sconfiggere Hitler o consimili sia stata comunque una sconfitta dell’umanità o della parte degli uomini che lo hanno fronteggiato e sconfitto. Purtroppo, sono tempi in cui ancora molti credono nell’ideologia woke, politically correct o cancel culture.
Pensiamo infatti, a cosa ha scritto Alessandro Sallusti direttore di un quotidiano nazionale politicamente schierato con le visioni belligeranti dell’Ucraina e d’Israele: “Putin si è seduto, sia pure in modo virtuale, tra i grandi della Terra”, partecipando al G20, “il ritorno di Putin fra i grandi è una vittoria Nato (…) perché l’Ucraina e l’Occidente non si sono piegati alla legge che chi ha più carri armati dispone a suo piacimento di chi ne ha di meno. Non è poco, anzi è già di per sé una vittoria”.
Impossibile però negare che, anche in tal guisa, non sia stata e non è la legge del più forte a vincere! Qualcuno ha detto e scritto che laddove non sia la forza delle idee sia l’idea della forza a dominare, come dire che, nella realtà – in vero: è sempre la legge del più forte a prevalere.
Il magistero di Qoelet ci ricorda che c’è un tempo per ogni cosa, e che al termine della guerra c’è sempre almeno un vincitore. E anche questo è vero.
*Filosofo, Società Libera ** direttore Società Libera
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