Descrizione
Vincenzo Olita
Direttore di Società Libera
il rapporto sul processo di liberalizzazione si rivela, anche quest’anno, uno strumento utile per riflettere e ragionare sullo stato delle riforme e, quindi, sul relativo livello di penetrazione della cultura liberale nelle istituzioni, nella dirigenza e nel sentire collettivo del Paese.
i dati e le informazioni raccolte su determinanti settori del sistema Italia confermano la persistenza di difficoltà nell’intraprendere sostanziali svolte verso un modello di società più aperto e libero.
Il periodo preso in esame, ovviamente, dà al rapporto anche il significato di una valutazione su una prima capacità di risposta di un governo, che aveva dichiarato largo impegno di liberalizzazione. Su questo, non ci sembra che il giudizio possa essere complessivamente soddisfacente. Se, infatti, in alcuni settori i percorsi di modernizzazione sono stati in qualche misura significativi, tuttavia nel paese non si avvertono sostanziali mutamenti in senso liberale.
Oggi non sono ipotizzabili gli sviluppi della crisi FIAT ma certamente non sono accettabili posizioni quali: “l’intervento pubblico non è un peccato”. Se questo dovesse significare la rinascita di una struttura pubblica che si occupi della produzione di automobili, saremmo ad “un passo avanti e due in dietro”.
Le crescenti difficoltà dei modelli economici occidentali impongono di focalizzare l’attenzione sugli effetti della globalizzazione rispetto alle sovranità nazionali e sul ripensamento delle regole che consentono un autoregolamentazione etica del mercato.
Sono tematiche che una classe dirigente deve analizzare e ponderare attentamente; in mancanza, assisteremo al trionfo di un pragmatismo astratto, lontano quanto mai da concezioni neoliberali.