Un ragionamento fuori dal coro
Società Libera online
Anno XXII – n. 480 – 7 ottobre 2022
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UN RAGIONAMENTO FUORI DAL CORO
di Marco Marchese*
Ragioniamo su una cosa che sarà percepita come nettamente impopolare da molti, ma che è tutt’altro che antipopolare: il calo del silenzio stampa sui femminicidi, esattamente com’è accaduto, da molto tempo, con i suicidi. Non si tratta di censura o autocensura, oppure di un occultamento sulla violenza sulle donne e le terribili e inaccettabili uccisioni; no! Ma la conoscibilità dei dati, per un periodo, dovrebbe essere solo appannaggio degli addetti ai lavori e le notizie dovrebbero sparire dalla cronaca giornaliera come tristemente viene esposto adesso, caso per caso. Si tratta di spezzare alla radice l’odioso fenomeno dell’emulazione, esattamente come accadde con i suicidi, in particolare delle persone giovani. E contemporaneamente moltiplicare e moltiplicare tutte le strategie disponibili per prevenire la violenza sulle donne: accelerazione massima dei codici rossi negli ospedali e presso le procure, attivarne di nuovi, maggiore sostegno ai centri antiviolenza e moltiplicazione delle case rifugio e dei sostegni alle vittime. Sono sempre più frequenti i femminicidi, seguito dal suicidio del compagno/marito/convivente violento, questo prova che il punto non verte tanto sulle pene carcerarie, le punizioni o la stigmatizzazione di questo comportamento. È un problema sociale che riguarda molto l’universo maschile e la cultura; qui bisogna moltiplicare gli sforzi per superare la cultura della violenza.
Ai tempi della sparizione dalle notizie di cronaca giornaliera dei casi di suicidi giovanili ci fu un grande dibattito su come contemperare diritti di rango costituzionale quali il diritto ad essere informati, il diritto/dovere di informare, il fenomeno della censura e dell’autocensura dei mezzi di informazione. Cautamente prevalse la strategia di abbassare gradualmente l’attenzione della cronaca giornaliera sui fenomeni suicidari giovanili che calarono per via dello scollegamento dell’effetto emulativo. Ovvero, giovani in particolari difficoltà e fragilità psicologica, che bombardati dalle notizie quotidiane sulle tragedie dei propri coetanei, suicidi, li invogliavano a sciogliere le ultime riserve per togliersi la vita. Crediamo che oggi questo effetto emulativo stia avvenendo anche con i femminicidi e non possiamo guardare le donne morire senza neanche interrogarci su questo aspetto del problema. In tutto quello che sta accadendo, vediamo una spinta emulativa che dev’essere frenata.
Sarebbe necessaria anche un’analisi critica dei dati sui femminicidi, ma su questo aspetto ci ritorneremo, ci auguriamo solo che le/i ideologizzate/i comprendano il nostro ragionamento.
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